IL KARATE



 L'evoluzione del KARATE ha inizio più di duemila anni fa.

Sin dall' VIII secolo a.c. si hanno notizie di una violenta forma di combattimento senza armi di origine greco-romana, chiamata PANCRAZIO, che fece anche parte di prestigiosi giochi dell'epoca. 

Questa forma di combattimento passò dall'India alla Grecia e da lì a Roma, fino ad arrivare in Persia; per poi tornare, con ulteriori evoluzioni, nuovamente in India. 

Qui, come sostengono alcuni ricercatori, il monaco indiano Bodhidharma, figura leggendaria e ritenuto il fondatore del Buddismo Chan (Zen in giapponese), creò una nuova forma di combattimento a mani nude, fondendo la preesistente forma di combattimento con delle tecniche tramandategli da suo padre e con i suoi studi Buddisti-Zen.

Successivamente, attraverso le sue lunghe peregrinazioni, portò i suoi insegnamenti in Cinafino ad arrivare, nel 527 (?), nel famoso Monastero di Shaolin (shaolin-si = "piccolo tempio della foresta").

Così, attraverso i suoi sistematici insegnamenti finalizzati al rafforzamento del corpo e dello spirito, prese corpo una nuova disciplina di combattimento, o arte marziale, che rese poi famoso il tempio stesso ed i suoi monaci.

In realtà le origini del karate risultano alquanto oscure e ben poco di certo si conosce sulla sua evoluzione fino alle prime notizie certe pervenuteci dall' ISOLA DI OKINAWA.

 

OKINAWA è una piccola isola di un arcipelago attualmente parte del Giappone (dal 1609, che con la battaglia di Keicho segna la fine della locale dinastia Sho), ed è l'isola principale della catena delle isole Ryukyu, che si estendono dal Giappone fino a Taiwan.

Le Origini di Okinawa del Karate

 Il Karate trova origine in un combattimento a mani nude dell’isola di Okinawa, che era formalmente il Regno indipendente di RYUKYU.

Numerosi fattori hanno influenzato lo sviluppo dui questa antica arte marziale, conosciuta come “TE”, che significa “mano”.

In vari periodi della storia di Okinawa, come misura di sicurezza, furono imposte delle restrizioni al possesso delle armi.

Questo portò all’'affinamento di forme di combattimento senza uso di armi, in segreto, come forma di autodifesa della popolazione.

Si svilupparono “stili” diversi in varie zone di Okinawa e vennerò denominate SHURI-TE, NAHA-TE e TOMARI-TE, in relazione con le rispettive aree (o città) di origine.

Ogni stile è caratterizzato da lievi differenze, motivate dalle diverse caratteristiche, stato sociale ed approccio caratteriale degli abitanti delle rispettive zone:

L’antica capitale SHURI era  prevalentemente aristocratica, NAHA era una cittadina di mercanti e uomini d’affari e TOMARI era dominata da contadini ed allevatori.

Queste varie forme del “TE” erano inoltre influenzate dal KEMPO (arte marziale cinese), introdotto alla fine del quattordicesimo secolo, quando furono stabilite le prime relazioni commerciali fra Okinawa e la Cina.

Nel loro insieme, le arti marziali di Okinawa vennero difatti definite come “TODE” o“MANO CINESE”.

A causa della natura clandestina deglla pratica delle arti marziali ad Okinawa, c’erano poche annotazioni scritte e le tecniche venivano trasmesse oralmente ed attraverso il loro insegnamento diretto. 

Col passare del tempo, questo sistema portò allo sviluppo ed alla diversificazione del TODEin un’unica arte marziale, divenuta infine la prima forma del KARATE MODERNO così come lo conosciamo ai nostri giorni.

                                                                    Il Karate 

La via della mano vuota.

Karate-do, ovvero kara: vuota, te: mano, e do: la via da percorrere…

Con queste righe voglio spiegare alla gente in breve cosa sia e cosa fa chi pratica il karate, quest’arte marziale antica ma ancora molto attuale ed in uso, in grado di dare al praticante un notevole cambiamento di stile di vita, aiutando sia il bambino che l’adulto nella crescita e nella vita moderna, dove attualmente c’è veramente bisogno di conoscere se stessi, dove il nemico principale è sé stesso…, solo chi pratica veramente con costanza quest’arte marziale  arriverà ad apprezzare prima se stesso, poi a non aver timore di altre persone, imparando anche a difendere i propi cari…, anche se a volte sento gente dire “io non ho bisogno di sapermi difendere”….probabile, penso io, ma spero anche che sia vero per lui…., chi pratica un arte marziale indipendentemente dallo stile cambia il proprio carattere in meglio, meno nervosismo e più controllo dell’aggressività, "combattere senza combattere", a diventare forti modellando il carattere, guadagnando consapevolezza e gusto nella vita, imparando la capacità di sorridere nelle avversità e di lavorare con determinazione e nel rispetto degli altri. In palestra cosa si insegna? (mi hanno chiesto)…, si comincia col saluto, e si spiega l’importanza del rispetto tra compagni, si imparano i fondamentali, cioè come tirare i pugni e le parate, ma non fino al controllo si tirerà un pugno al compagno!, tecniche portate a vuoto, per comprenderle, il karate è una disciplina complessa per chi veramente la vuole studiare, ci sono tecniche e movimenti veramente affascinanti, posizioni non fatte a caso ma veramente di una geometria del corpo, quando si arriva a livelli superiori ed in grado di gestirle diventano micidiali armi di difesa, stile, eleganza e velocità, non serve la forza, il karate è nato in Giappone sull’isola di Okinawa, praticato da contadini e pescatori in un periodo veramente difficile.